Quello nella Palermo Barocca è un itinerario che vi porterà dentro uno dei periodi storici che più ha segnato lo sviluppo artistico e architettonico della città.
Il barocco, infatti, è senza dubbio lo stile che più di tutti ha influenzato l’impronta architettonica del centro storico tra straordinarie chiese, conventi e monasteri, ma anche ville e palazzi nobiliari.
Con il tour nella Palermo Barocca, scoprirete le stravaganti decorazioni delle chiese palermitane ma anche i sontuosi affreschi di antiche dimore storiche, oggi proprietà di nobili privati o veri e propri palazzi museo.
In un’epoca storica in cui al dominio dei vicerè spagnoli si aggiunse il vasto potere della Chiesa, sorsero a Palermo luoghi di incontro chiamati “oratori“. Luoghi sacri e insieme profani, da dove partire lungo il percorso nella Palermo Barocca, in cui oggi si dispiegano i meravigliosi tesori dell’artista Giacomo Serpotta, tra sculture bianche e marmi colorati alle pareti.
Il percorso terminerà all’interno dello storico mercato di Ballarò per degustare alcuni dei piatti tipici della cucina palermitana, tra le più “barocche” del mediterraneo.
LEGGI ANCHE L’ARTICOLO “Street food a Palermo -5 piatti tipici da non perdere!”
Palazzo Mirto a Piazza Marina – un museo della Palermo Barocca
Passeggiando tra i vicoli del centro storico di Palermo, basta alzare lo sguardo per scoprire balconi e palazzi, cancelli e cortili segreti, che fanno viaggiare indietro nel tempo. In particolare, tra via Merlo e via Lungarini, a due passi dalla famosa piazza Marina, si trova l’antica dimora storica di Palazzo Mirto, che rappresenta ancora oggi una delle testimonianze più grandi della Palermo Barocca.
Il Palazzo fu residenza dei Filangeri a partire dal 1594. Nel corso dell’Ottocento vi furono alcune trasformazioni e ad oggi il palazzo è come un museo che offre un’esperienza di visita molto speciale. Entrandovi, infatti, si ha la sensazione di aver ricevuto un nobile invito, si cammina sulla storia e ci si immaginano i fasti del passato.
Nei corpi bassi dell’edificio si trovavano scuderie, rimesse per carrozze, cucine, magazzini ed altri locali destinati a depositi.
Al primo piano si arriva salendo da uno scalone in marmo rosso. Nell’ingresso vero e proprio, di piccole dimensioni, c’è una pregevole tela con “Diana che rimprovera la ninfa Callisto“, risalente alla fine del secolo XVII. Si prosegue nella prima sala di rappresentanza, la “Sala del Novelli”, quindi si attraversa il salotto detto del “Salvator Rosa”: qui vi sono vetrine con delle collezioni settecentesche di vetri di Murano e statuette in porcellana. Nel salotto ci sono due piccoli ambienti: la stanza del teatrino e la saletta dei reperti.
La terza sala è il “Salotto rosa“, seguito da quello “Giallo e Verde”. Si arriva così al “Salone degli Arazzi” CHE, Insieme al “Salone del Baldacchino”, è il più rappresentativo di Palazzo Mirto, simbolo vero e proprio degli sfarzi della Palermo Barocca.
Il secondo piano del Palazzo era destinato alla vita quotidiana della famiglia. Vi sono stanze più intime, sempre arredate con eleganza e gusto. Troviamo la sala da pranzo, la stanza di compagnia, due biblioteche. A completamento ci sono altri ambienti, un tempo riservati ai cadetti della famiglia e alla servitù, oggi adibiti a uffici e archivi.
Oratori di San Lorenzo e di Santa Cita – capolavori della Palermo Barocca del Serpotta
Gli oratori del Santissimo Rosario in Santa Cita e di San Lorenzo, in cui la maestria del Serpotta ha creato l’incanto di allegorie divine e di putti dalle mille espressioni, sono i protagonisti di questo percorso nella Palermo Barocca, simboli dell’arte dello stucco e della commovente copia del celebre Caravaggio rubato.
L’Oratorio di San Lorenzo costruito nella metà del XVI secolo è uno degli esempi più belli dell’arte barocca siciliana, al suo interno vi si trova un meraviglioso manto scultoreo di straordinaria eleganza eseguito tra il 1699 ed il 1706 da Giacomo Serpotta con scene di vita di San Lorenzo e San Francesco. Mentre, sulla parete di fondo, si trovava una bellissima natività del Caravaggio del 1609, trafugata purtroppo nel 1969, al suo posto, oggi vi è una copia digitale realizzata da Sky.
Questo piccolo scrigno della Palermo Barocca è la prima tappa di un percorso che narra la storia del noto pittore e dell’eredità che il suo passaggio ha lasciato tra gli artisti palermitani.
L’Oratorio di Santa Cita, rinnovato nel 1686, dal quale vi si accede da un piccolo portale in pietra arenaria, è caratterizzato dal raffinato perimetro murario barocco finemente realizzato dal celebre scultore, un’armoniosa narrazione dei misteri dolorosi e gloriosi che anticipano il vano presbiteriale.
L’unica tela all’interno del sito si trova sull’altare, un’opera di Carlo Maratta “La Madonna del Rosario”, del 1695, con San Domenico, Santa Caterina da Siena, San Vincenzo Ferreri, Santa Rosalia e Sant’Oliva, inserita in un’elegante cornice in legno.
Ogni volto comunica dolcezza, rassicura, lascia tempo ad una meditata serenità, dirigendo il proprio sguardo su una piramide di personaggi sacri, ma umili.
Il capolavoro assoluto resta la controfacciata raffigurante la Battaglia di Lepanto del 1571, episodio che rappresenta l’apoteosi nella cultura cristiana della figura della Vergine intercorsa in favore dei cristiani.
Autore Stendhal55 – https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Oratorio_San_Lorenzo_-_Interno.jpg
Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria – Chiesa simbolo della Palermo Barocca a Piazza Bellini
Sita nel cuore del centro storico, in Piazza Bellini, una delle più importanti piazze della città è uno degli esempi più imponenti, esuberanti e sensuali del barocco palermitano.
La storia di questa chiesa è strettamente legata all’annesso monastero di clausura nel lontano 1310. Il monastero sorse presso la punta orientale dell’antica Neapolis punica e, inizialmente, fu soltanto un conservatorio che serviva ad ospitare donne dedite al meretricio “rifugio per peccatrici pentite”.
Nei primi decenni del XVI secolo divenne un regolare monastero, il più ricco e importante della città, riservato a fanciulle appartenenti a famiglie di alto lignaggio.
Nella seconda metà del XVI secolo le religiose del convento di Santa Caterina al Cassaro decisero che l’antica chiesa trecentesca non era più adeguata alla magnificenza del monastero e quindi, con intenti di grandiosità, stabilirono di fabbricarne una più grande e più fastosa: l’attuale magnifica chiesa che oggi possiamo ammirare.
L’interno del tempio rappresenta uno degli esempi più brillanti della Palermo Barocca e del suo stile figurativo: L’intero paramento murario, a cui lavorarono una folla di scultori, pittori, marmorari e stuccatori, è rivestito fino all’incredibile, di ogni sorta di marmi pregiati, stucchi e dipinti che creano un effetto di particolare fasto ed eleganza.
Per ogni dove si stende un tripudio di marmi mischi e tramischi dai colori variopinti che esprime a pieno “l’horror vacui” tipico del decorativismo barocco.
Stupefacenti decorazioni marmoree, apposte via via nel corso dei decenni, insieme ai dipinti delle volte, delle lunette e dei pennacchi, contribuiscono a creare quella “opulenza” quella sfarzosa ed esuberante cromia, che a volte appesantisce gli occhi, ma che certamente emana un fascino particolare.
Mercato di Ballarò – il luogo ideale dove degustare i piatti tipici della Palermo Barocca
I mercati storici di Palermo sono assolutamente un must degli itinerari e tour della Sicilia proposti ai turisti. Visitare questi mercati ti proietta in una dimensione sconosciuta e senza tempo: i prodotti, le grida dei venditori, i colori e le fragranze sono le stesse da secoli. Il più antico mercato di Palermo è il Ballarò, nel quartiere popolare dell’Albergheria.
Le origini di questo mercato vengono fatte risalire al X sec. durante la dominazione araba in Sicilia. Il nome deriva dal termine arabo Balhara, nome del villaggio di commercianti arabi che vendeva spezie e prodotti vari al mercato. Era il Suq Al-Balhara, tradotto nell’attuale palermitano “Ballarò”.
Al contrario di altri mercati antichi di altre città, il Ballarò è a Palermo ancora molto popolare e molto vivace, e nonostante la diffusione di grandi centri commerciali, è ancora il miglior posto dove degustare e acquistare prodotti e piatti tipici della Palermo Barocca.
Il mercato si trova in pieno centro. E’ possibile giungere a piedi partendo dalla Stazione Centrale, prendendo corso Tukory e accedendo tramite Via Dalmazio Birago.
LEGGI ANCHE L’ARTICOLO “Itinerario di Palermo a piedi – cosa vedere in un giorno”
Se siete appena atterrati a Palermo, per intraprendere questo meraviglioso tour tra le bellezze del Barocco palermitano, vi basta salire su uno dei nostri pullman che partono dall’Aeroporto Falcone e Borsellino e scegliere come punto d’arrivo la fermata Stazione Centrale dalla quale, in 12 minuti a piedi, potrete raggiungere Piazza Marina e Palazzo Mirto, prima tappa dell’itinerario che vi abbiamo proposto.
Buon itinerario nella fantastica Palermo Barocca da Prestìa e Comandè.